venerdì 24 maggio 2013

che oggi fa freddo.

e così questa sera usciamo a cena, io e te, è anche questa una prima volta, no?
e chissà come sarà.
ti ricordi quando te l'ho chiesto? stavamo bevendo una birra, hai fatto una faccia strana, ti si sono illuminati gli occhi mentre le labbra si sono contratte.
chissà se il tavolo reggerà o dovremo sostenerlo a suon di bicchieri di vino.
dai scherzo, sono davvero contento e preso bene, non ho ancora deciso dove portarti e non posso certo far scegliere a te, non è elegante e non si fa, ho già deciso come vestirmi, quello sì.
mentre quello che devo dirti non lo so ancora, ma un modo lo troveremo.

a dopo.

e non farmi aspettare troppo sotto casa tua come al solito che oggi fa freddo.

domenica 19 maggio 2013

ti faccio una sorpresa

dai ti faccio una sorpresa, vengo ad aspettarti al binario del treno, che ha sempre quel gusto bello e retrò, che poi tu arrivi col tuo cappottino preferito e con gli occhiali da sole e nemmeno hai il tempo di riconoscermi che già ti sto abbracciando, ancora tramortita e stanca dal viaggio e dal weekend, che sembri una rockstar o un'attrice scappata di nascosto dal set, ogni giorno di più.
"tu sei matto. ti prego non guardarmi sono bruttissima. no tu non hai capito come sono stanca". 
su quanto sei bella non è neanche il caso di parlarne, sulla stanchezza sì, hai ragione, sono giorni intensi questi, quanto lavoro sempre, e però quanta voglia di stare chiusi in quella stanza, su quel divano, a vedere l'effetto che fa.
come l'ultima volta che ci siamo visti e tu eri seduta sulle mie ginocchia e suonavi il piano: era la prima volta che te lo vedevo fare, era la prima volta che qualcuno suonava così, per me.

venerdì 10 maggio 2013

fiori nuovi

fiori nuovi per tutti.
                               ma anche per un addio,
                                                                   goodbye
                                                    despedida
                                           adeus
                                adieu




Il vero problema è che il corpo ricorda, e il mio ricorda tutto. La tua bocca contro la mia, il tuo sesso dentro di me, i morsi, le carezze, la mia pelle contro la tua pelle, gli orgasmi come esplosioni perfette, le nostre costole che si incastravano e come facevamo la lotta per liberarci, le mie unghie sulla tua schiena, e le tue sulla mia, le lingue sulle vertebre, le mani sul collo, le mani tra le cosce, le tue dita dentro e le tue dita ovunque, le mie nella tua bocca, la mia bocca sul tuo sesso, le mie ginocchia sul pavimento freddo, gli occhi che pizzicano per trucco sbavato, i lividi sul seno tra le cosce e sulla schiena che formano archi perfetti, la tua barba tra le cosce, le occhiaie del giorno dopo, il tuo venirmi dentro, il sudore l’estate e quello d’inverno, i brividi, il cuore che batte irregolare, il respiro, il tuo odore e il mio che ne formano un terzo sulla mia pelle.

#Boris Vian #La schiuma dei giorni