martedì 30 luglio 2013

le stelle in estate perdono briciole che arrivano in bocca.

stamattina è stata una mattina tutta sbagliata, fredda con sole grande così sulla testa, distante, con un'accoglienza diversa, gli occhi stropicciati dal poco sonno, dagli occhiali che mi scivolano giù troppo spesso sul naso.
anche la brioche aveva scaglie di vetro e non la solita crema dolce, per non parlare del cappuccino grigio come per me il cielo.
una mattina tutta da buttare, insomma, da rinchiudersi alle poste e stare lì a marcire in fila, a ripensare al frullato di sensazioni contrastanti delle sere prima, a com'ero teso, a quando a un certo punto ho pensato "ma come, nemmeno un alito alpino..." e lì boh, mi è scivolato qualcosa dentro e non l'ho più ripreso.

un tuo messaggio sul telefono per fortuna interrompe l'accartocciarsi dei pensieri: "mi dispiace se me ne sono andata via in quel modo muto la scorsa settimana. lo sai che respiro meglio sulle montagne, tra i fiumi e i boschi, ai confini, e così lontano da te per perderti una volta per tutte."
ennò. la vodafone, invece, mi avvisa di aver raggiunto i quattrocentomb di internet. cazzo!, quanto consumo a furia di consumarmi.
l'illusione di contare ancora una briciola. la speranza che ti rinvigorisca ancora un urto irragionevole da squarciare lo spettrale silenzio.
ma questa, così com'è, è davvero fine.



nello stesso istante lo sportello chiama il mio numero, un vecchio vedendomi distratto prova a passarmi davanti, lo fulmino con lo sguardo. "che durezza" farfuglia. non conoscendo il tedesco che parlano nel canton berna gli rispondo con un sorriso stanco.
d'altronde succede anche questo, nel magico mondo di mr miù, dove in alcuni momenti, certi anche più lunghi di un momento, ti senti importante e tante altre cose, altri aggettivi, tutti belli.









fick dich.


mercoledì 17 luglio 2013

pour la vie quotidienne ou pour mon univers

per la vita quotidiana o per il mio universo


amo le vecchie radici, il corallo, le pietre
i colori vivi, gli oggetti magici
i bagliori del vetro.
amo i piatti unici
che da soli fanno un intero pasto
spaghetti, cous cous, pizza.
amo la libertà
di parola, di culto, di stampa
amo la pigrizia
amo lavorare l’argilla
amo fare dei bagni di sabbia
preferisco disegnare sul mio tavolo da cucina
piuttosto che sul mio tavolo da disegno.
amo l’aglio, la cipolla, il rosmarino
i chiodi di garofano e la cannella.
amo far da mangiare per gli amici
amo le donne, belle o meno belle, non importa
l’importante è che sappiano essere al tempo stesso
bambina, madre e puttana
amo soprattutto la donna amico,
in cui il lato puttana non escluda il lato fraterno.
amo il mistero, il fantastico, la fantascienza
gottlieb, Escher, Druillet, Folon.
amo l’acqua calda, le docce, il sapone
amo le persone che ti guardano in faccia
amo mercanteggiare, anche il prezzo di un gelato
in Italia è ancora possibile.
amo gli artisti che mi affermano altro che non il loro talento
amo la televisione a colori, quando c’è la vita degli animali
amo la radio, quando c’è la vita della gente
amo soprattutto la strada
amo i mangiatori di fuoco i cantanti ambulanti, gli arlecchini
amo tutte le musiche, tutti gli alberi, tutti i cani
amo tutto tranne i fascisti
e fermo qui la mia lista
perché potrebbe non avere fine...



herbert pagani
(trad. dal francese di caroline pagani)